Il primo giorno del mese di agosto, verso mezzogiorno, Giona si alzò
dal letto e iniziò a sospirare senza rendersi conto che era in vacanza.
Ritrattò il sospiro con un mugugno e si diresse in cucina, scalzo, per
riscaldarsi il caffèlatte.
Strisciò i piedi sulle mattonelle fredde e il suo cattivo umore s’impennò.
Le strisce di sole che filtravano dalle persiane gli tagliarono il viso
con lame di luce. L’odore del cielo si faceva spazio attraverso quei sottili
spiragli.
Gli occhi ancora assonnati combatterono per aprirsi e accettare quella
sublimazione di energia che è l’estate.
Era passato l’inverno, una stagione cupa, piena di troppi chiaroscuri. Uno
stupido inverno scandito da cappotti, metropolitane, caffè fumanti e tante
chiacchiere dissolte nella nebbia.
Mesi passati ad aspettare a una pausa, che fosse un fine settimana, una
festa comandata o un contrattempo che lo obbligasse a staccare per qualche ora.
Giorni spesi nella ricerca di un’emozione, una gioia, un amore che tardava ad
arrivare.
Il riflesso del suo volto tremolava, sulla superficie liquida del
caffèlatte, la sagoma era sempre la stessa ma aveva i capelli più lunghi e
pareva che i contorni del suo viso fossero meno fermi di come li ricordava.
Il fumo, dalla tazza, trasportò l’aroma alle sue narici e lo ridestò,
improvvisamente.
Fu come svegliarsi di colpo, di soprassalto, la linfa vitale di Giona
rifluì nelle vene e irrorò tutto il suo
corpo. Le immagini dell’inverno passato acquistarono la tipica patina delle
vecchie polaroid e furono archiviate tra i numerosi ricordi di un’infantile
mente malinconica.
Giona spalancò gli occhi e trangugiò la sua bevanda tutta di un fiato,
sprezzante, e si passò il dorso della mano sulla bocca.
Spalancò le persiane con violenza e si fece inondare dall’estate, dal
colore, dal vento, dalla bellezza, dal caos.
Dispiegò le sue ali, pronto per riprendere quello che aveva interrotto
un anno fa.
Riassesto i capelli, stropicciò gli occhi, si accarezzò il volto. Sorrise.
Giona scelse di gioire ancora, in fondo c’era ancora tanto azzurro da
vedere.
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